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venerdì 28 gennaio 2011

Tango: che passione!

"La tecnica è importantissima, la dote naturale fondamentale"

Tango-couple
10 dicembre 2010 -  La prima cosa che si insegna agli aspiranti tangheri è camminare… come ai bambini.
Bisogna imparare, tra le tante basi di tecnica, il modo corretto di stare sulle gambe, mantenere il giusto asse, non anticipare i passi dell’altro e seguire il tempo.
Di fronte, uniti in un abbraccio, uomo e donna: due mondi diversi, assolutamente complementari nei movimenti e nello spirito.
Uno comanda il gesto, l’altra lo recepisce ed esegue, ma tutto viene dettato dalla scelta del passo, determinato da varie circostanze (spazio, musica, ispirazione); ed è per questo che ogni tango sarà diverso dall’altro. Un dialogo muto, una danza notoriamente sensuale, messa in atto da due, a volte estranei, che per qualche minuto condividono lo stesso spazio e passione.
La tecnica è importantissima, la dote naturale fondamentale e la sintonia tra i partner essenziale, altrimenti manca qualcosa che all’esterno si vede.
Coinvolgente, malinconica, la musica è quella dei grandi classici di Pugliese (Recuerdo), Rodriguez (La Cumparsita) e Di Sarli (Bahia Blanca), ma anche dei nuovi compositori: Gotan Project (Milonga De Amor), Narcotango (Plano Secuncia) e Otros Aires (Milonga sentimental); qualsiasi essa sia entra nelle vene e non se ne può fare a meno.
Ballare in qualsiasi posto, anche in ascensore, è inevitabile! Che sia un tango, una milonga o un vals, il risultato è da togliere il fiato, soprattutto se il neofita spera di raggiungere il livello di chi balla da anni.
Come tutte le discipline il tango ha le sue regole e così, quando partecipi alle serate organizzate, le milonghe, devi seguirle!

Dal blogsicilia Palermo
http://www.blogsicilia.it/blog/tango-che-passione/21114/

giovedì 27 gennaio 2011

Come iniziare a ballare tango


Si può imparare a ballare tango nelle scuole di danza, prendendo lezioni private, nei locali da ballo o addirittura con lezioni online....

 Il dubbio più diffuso tra chi vorrebbe imparare il tango argentino è proprio quello che possa essere un ballo troppo difficile. Magari è per questo che c’è chi cerca delle lezioni online: per scoprire quanto difficile possa essere in realtà ed arrivare già preparato ad un corso. O forse per supplire a delle necessità sorte durante un corso regolare.
Ma come per ogni tipo di ballo, imparare da soli è difficile, ma non impossibile. Considerate, però che l’aiuto di un maestro rende l’apprendimento più facile e veloce, evita che si imbocchino dei percorsi che non portano da nessuna parte e soprattutto rende l’apprendimento del ballo un’esperienza divertente e sicura. Sempre che si scelga un maestro qualificato....
voleos, volcadas e ganchos non si apprendono al prezzo di fastidiosi strappi muscolari, ma attraverso un percorso che tenga conto della preparazione e delle capacità degli allievi... in questo modo si evita di apprendere dei difetti da cui sarà difficile liberarsi, e l'allievo non deve lasciarsi prendere dalla frenesia di voler a tutti i costi eseguire figure non adatte ancora al proprio livello di preparazione.

A differenza della maggior parte dei balli di coppia, il tango argentino non ha un passo base, è invece un ballo in cui sono privilegiate l’improvvisazione e la comunicazione all’interno della coppia, pertanto non ha assolutamente sequenze o coreografie precostituite.
Va da sé, comunque, che in un corso per principianti le basi siano presentate sotto forma di piccole sequenze a difficoltà progressiva, per consentire a chi apprende di familiarizzare col “vocabolario” del tango. In seguito, però è assolutamente necessario che tali sequenze siano smontate e rimontate dai singoli ballerini sotto forma di personali invenzioni e variazioni, altrimenti non c’è vera danza, ma meccanica ripetizione di passi. E addio comunicazione! 
Due tanghi non saranno mai uguali, neppure se ballati dagli stessi ballerini sulla stessa musica. Per raggiungere tale risultato, però, è necessario lavorare su se stessi, sulla propria tecnica e sul proprio modo di comunicare. Il bello ed il brutto del tango è proprio che non si finisce mai di imparare!
Questo vale a maggior ragione quando si impara un nuovo ballo: per imparare sarebbe addirittura meglio non avere alcun tipo di esperienza precedente piuttosto che essere molto bravi in un’altra forma di ballo (danza classica, balli latino-americani, balli da sala…).
In particolare, chi proviene dalla danza classica fa molta fatica ad apprendere la postura del tango (che nel tango argentino è fondamentale), ad entrare nell’ordine di idee del “guidare-seguire” e fa fatica a non avere dei passi e delle sequenze da imparare a memoria.
Chi balla salsa, invece, ha la tendenza a muovere il bacino e ad ancheggiare: cosa normale nei balli cubani, ma assolutamente da evitare nel tango argentino.
Ovviamente esistono sempre delle eccezioni e ci sono allievi che riescono a raggiungere degli ottimi risultati in brevi tempi rispetto a chi magari balla da diversi anni.

Uno degli aspetti più affascinanti del tango è dato dal codice non scritto di regole che si sono andate imponendo con il tempo. Tra queste la norma dei «tre tanghi»: quando un uomo invita una donna a ballare (non dovrebbe mai accadere il contrario), eseguiranno assieme almeno tre balli. Se uno dei due decide di ritirarsi prima significa che non gradisce la compagnia, ed è considerato un comportamento altamente offensivo. Ballare quattro brani significa che si apprezza il partner ballerino. Un'altra regola, si chiama «cortina» ed è affidata al Musicalizador, che è il dj dei tanghèri: ogni quattro brani di tango viene inserito un pezzo di un altro genere musicale, cosìcché le coppie si possono sciogliere. Se le fanciulle desiderano essere invitate a ballare, è opportuno che posizionino le loro sedie a bordo pista e facciano capire con lo sguardo che sono disponibili a ballare, una volta che l’uomo le abbia invitate con el “cabeceo”(movimento della testa dal basso verso l’alto). E' buona norma, inoltre, che gli uomini invitino a ballare le nuove arrivate.


mercoledì 26 gennaio 2011

30/09/2009 - L'Unesco dichiara il Tango argentino patrimonio dell'Umanità

La decisione presa nel corso di un meeting ad Abu Dhabi fra 400 esperti che hanno selezionato 76 candidature

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ROMA - «Un Bene Culturale Immateriale» così l'Unesco ha annunciato l'inserimento del Tango argentino nel patrimonio dell'Umanità. L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura ha preso la decisione nel corso di un meeting fra 400 esperti riuniti ad Abu Dhabi per compilare una lista di arti e tradizioni da salvaguardare. Sono l'Argentina e l'Uruguay che congiuntamente avevano avanzato la proposta, visto che la storia di questo ballo è strettamente legata a quella del Rio de la Plata, il fiume che divide i due paesi. Il Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco ha selezionato 76 candidature su un totale di 111,
presentate da 35 Paesi.
IL BALLO DELLA SEDUZIONE - E' così premiato il ballo della seduzione perchè «personifica sia la diversità culturale, sia il dialogo. Rappresenta l'essenza di una comunità e pertanto merita di essere salvaguardato». L'origine del Tango risale al principio del Novecento quando sulle sponde del Rio della Plata giungevano immigrati europei tra i quali italiani, tedeschi e spagnoli che mescolavano le loro culture a quelle delle popolazioni locali e delle comunità di origine africana che giungevano dal Centro America. La musica e il ballo sono il risultato di una miscela di ritmi e melodie con una forte componente nostalgica e sentimentale dove lo strumento caratteristico è il Bandoneon. Tra i compositori gli italiani come Di Sarli, Pugliese e De Caro, tutti figli di immigrati, hanno fornito un forte contributo. Le parole delle canzoni sono spesso in lunfardo, il gergo parlato nel porto di Buenos Aires dai malavitosi, per non farsi capire. Ma le storie raccontate nel tango sono legate anche a quella cultura della strada, dei combattimenti con i coltelli e delle forti passioni, raccontati nei testi di Evaristo Carriego e Jorge Luis Borges. Una cultura che viene dal basso ma che è stata esportata nei salotti aristocratici francesi prima di tutti da Carlos Gardel negli anni '30.

IL TANGO NEL MONDO
- Oggi la musica di Carlos Gardel e Astor Piazzola viene ballata e cantata non solo in Argentina e in Uruguay ma in tutto il mondo, grazie anche alla sua fusione con l'elettronica e rock suonata da gruppi come "Gotan Project" o "Bajofondo tango club". Anche in patria il successo e il consumo del tango crescono di giorno in giorno: ogni anno partecipano al Festival di Buenos Aires più di 200 mila persone. Nella scorsa edizione di agosto, 400 coppie di ballerini provenienti da tutto il mondo hanno gareggiato per aggiudicarsi il "mundial" nella capitale argentina, dove ha vinto una coppia di ballerini giapponesi. Le milonghe, i locali dove si suona e balla il tango sono sempre pieni di argentini, come di turisti provenienti da tutto il mondo. Il turismo 'tanguero' comincia ad essere molto importante negli ultimi anni, fioriscono gli alberghi tematici e il giro d'affari legato al ballo. Ma anche fuori dall'Argentina le sale da ballo si moltiplicano e le iscrizioni ai corsi aumentano di anno in anno. In Europa i paesi dove i ballerini sono più numerosi sono l'Italia e la Germania. In alcune città come Roma le sale sono aperte ogni sera e c'è solo da scegliere quella più vicina.

venerdì 21 gennaio 2011

Edgardo Donato - "Pensalo Bien"

Nato a Buenos Aires da genitori italiani, si trasferì a Montevideo ancora bambino.
Il padre fu musicista dilettante (mandolino, violoncello) e direttore di un’orchestra da camera. Comincia i suoi studi musicali al conservatorio Franz List di Monetevideo all’età di 10 anni. Dopo i vent’anni diviene professionista entrando nel’orchestra del Negro Quevedo dove al piano stava il grande Enrique Delfino. Nel 1922 compone il famoso tango “Julian” interpretato tra gli altri da Rosita Quiroga. Dopo breve tempo compose quello che gli diede fama: uno dei quattro tanghi più conosciuti al mondo: “A Media Luz” (1924). I migliori direttori e cantanti lo eseguirono: primo fra tutti, Carlos Gardel (1926).
Dopo aver formato un’orchestra con Roberto Zerrillo sciolta poi nel 1930, prova a costituirne una tutta sua con la quale cominciò a registrare dischi con la casa Brunswick, partecipa al film “Tango” del 1933, primo film interamente sonoro in Argentina. Passa alla casa discografica Odeon e scrive musica per vari film. Appare in radio, in vari clubs e cabarets.
Donato era un tipo distratto e allegro, dicevano di lui che viveva sulla luna, come quella volta che chiacchierando sul tram con un amico, scese dalla vettura scordandosi completamente di sua moglie che rimase sul tram. O quando ascoltando un cantante (Adolfo Rivas) che cantava in una sala d’incisione disse che avrebbe voluto averlo nella sua orchestra, scordandosi che il cantante stava incidendo proprio per lui. Donato ha lasciato più di duecento tanghi composti, molti dei quali famosi e parecchio eseguiti ancora oggi dalle orchestre moderne. Ricordiamo tra questi a parte A media Luz e Julian: El Huracan, T.B.C., Olga, Pensalo Bien etc…
Nella sua orchestra cantarono famose voci come Antonio Maida, Hugo del Carril, Horacio Lagos, Lita Morales e l’uruguaiano Romeo Gavioli (Gavio). Ultimamente i ballerini hanno rivalutato Donato come direttore e adesso nelle milonghe di tutto il mondo è quasi obbligatorio porre musica dell’orchestra di Edgardo Donato per l’eleganza dei suoi tracciati melodici, per il pizzicato degli archi (lui stesso si produceva in assoli al violino), per la ricchezza ritmico-melodica che la distingue, unite alla maestria dei suoi cantanti che spesso duettano in maniera superba. La sua seconda orchestra andò avanti fino al 1945. Riformò un’altra orchestra integrando il famoso bandoneonista julian Plaza. Altre famose interpretazioni pur non composte da lui sono le milonghe “Sacale Punta” , “Ella es asi”, il vals “La Tapera” i tanghi “Sinsabor” , “Chiqué” “El Adios”… Mori a Buenos Aires.

martedì 18 gennaio 2011

Alejandro Larenas & Marisol Morales

Alejandro e Marisol fanno parte della nuova generazione di ballerini e maestri di Tango Argentino che stanno emergendo, la loro preparazione inizia nel '98, studiano con alcuni tra i pià grandi maestri come Gustavo Naveira, Mariano Chicho Frumboli, Julio Balmaceda; iniziano a lavorare come professionisti nel 2005. Il loro stile è senz’altro un’evoluzione del salòn, lo stile di ballo in assoluto più ballato al mondo e con più tradizione. Il loro abbraccio poi si apre e con naturalezza passano a prese più ampie.
 

Gabriella Grasso y Argento Tango feat. Marisa Mercadè


Il progetto Gabriella Grasso y Argento Tango, nasce dall'esigenza di sperimentare la contaminazione tra tango e tradizione siciliana creando una mescolanza di emozione ed esperienza artistica, vivificata dalle sorprendenti similitudini armoniche, dove l’accento viene posto inequivocabilmente sulla storia che accomuna questi due popoli, argentini e siciliani, lontani geograficamente ma vicini nel vissuto, nelle radici e nel sentimento.
Il repertorio si basa sulla ricostruzione dei brani più noti sia del tango argentino che della tradizione siciliana, elaborati in un arrangiamento originale per la scelta degli strumenti, interscambiabili e, per le soluzioni armoniche adottate.
Il progetto si è ulteriormente evoluto grazie alla creazione di brani originali composti dalla cantautrice catanese Gabriella Grasso ed alla felice collaborazione con Denis Marino, musicista straordinario, di grande gusto e raffinatezza, arricchito dall'incontro a Parigi con Marisa Mercadè (Gothan Project, Trio Contempo, Càsares) che ha sposato il progetto e verrà in Sicilia per registrare il disco acustico e portare in tour il concerto.
“....... un lavoro in progress che finalmente si sta concretizzando con la realizzazione del disco acustico “ CADO' “ siculo – argentino, grazie alla preziosa collaborazione con musicisti europei e siciliani di grande levatura professionale e umana.”
L'ensamble è costituito da:
Gabriella Grasso: voce e chitarra
Denis Marino: chitarra e bouzouki
Vincenzo Virgillito: contrabbasso
Puccio Castrogiovanni: strumenti a plettro
Marisa Mercade': bandoneon

Date dei Concerti:
- 04/02/2010 - I Candela, Palermo (start h.21:30)
 - 05/02/2010 - Centro Culture Contemporanee ZO, Catania (start h.21:30)
- 06/02/2010 - Il Fiore di Desna, Reggio Calabria (start h.21:30)
- 07/02/2010 - La Masseria Tanguera, Siracusa (start h.19:30)

lunedì 17 gennaio 2011

Juan D`Arienzo La - Cumparsita


Juan D’Arienzo denominato il “re del ritmo”nato a Buenos Aires il 14 dicembre 1900 da immigrati italiani e morto il 14 gennaio 1976, scrisse pezzi molto belli come “milonga de mis amores” , fu molto amato per il ritmo potente e pulsante con il quale interpretava la musica
Ridimensiona il ruolo del cantante divenuto secondo lui troppo importante, diceva appunto che il cantante deve essere uno strumento fra gli altri e l’orchestra non deve essere al suo servizio” 
Fino alla fine della sua vita D’Arienzo considerava il pianoforte il Cuore dell’orchestra, strumento insostituibile.

domenica 16 gennaio 2011

Gustavo Naveira

Ballerino e coreografo di fama internazionale, Gustavo Naveira è probabilmente il padre del tango moderno, anche chiamato Tango Nuevo..... Gustavo balla da 27 anni, Giselle qualcuno meno, “appena” 21.
E' un eccezionale sperimentatore; ha avuto la capacità di rivoluzionare il modo di ballare il tango verso la fine del ventesimo secolo. Quelli che conoscono bene il mondo del tango apprezzano anche la sua conoscenza della storia e gli stili che riesce a riprodurre attraverso la creatività della sua improvvisazione.
Il Tango Nuevo come stile d'istruzione dà risalto ad un'analisi strutturale del ballo ed è il risultato del lavoro "del gruppo di ricerca di Tango" formato inizialmente da Gustavo Naveira e da Fabian Salas negli anni 90 a Buenos Aires, che iniziarono a chiedersi non solamente come fare una figura, ma il perché quella determinata figura funzionava in una data maniera.
Studiando e dividendo i singoli movimenti del tango in maniera sistematica, hanno generato un metodo per analizzare l'insieme completo delle possibilità dinamiche nel tango, definite da due corpi e da quattro piedi che si muovono nella camminata o nei giri, arrivando così a quello che viene anche definito "Stile Destrutturato".
All'interno della camminata aprirono la strada all'inserimento dei movimenti inizialmente chiamati "alterazioni" e successivamente "cambi di direzione" o "cambios".
È uno stile estremamente naturale e semplice che ricerca la spontaneità, la naturalezza e l’improvvisazione in ogni istante.
Da questo stile d'istruzione, si è sviluppato un nuovo stile di ballo, denominato da molti "Tango Nuevo" i cui interpreti più famosi sono Gustavo Naveira, Fabian Salas, Mariano Chicho Frumboli e Sebastian Arce.

Ballare il tango......

Il Tango non è d’apprendimento immediato, e per ballarlo non basta salire in pista e seguire il ritmo, né è sufficiente accompagnarsi ad un partner che già lo conosca e “farsi portare”.
Si tratta, oltre che di tecnica, di un vero e proprio esercizio di concentrazione.
Il tango è un ballo totalmente libero, privo di coreografie predefinite.
Poche regole semplici dettano i limiti dell'improvvisazione: l'uomo guida, la donna segue.
Fondamentalmente è l'uomo che chiede con un linguaggio puramente corporeo alla propria ballerina di spostarsi.
La “salida basica” è solo una combinazione di passi che si utilizza per imparare a ballare, mentre le figure classiche vengono continuamente assemblate, sospese, frammentate e ricombinate in un’unica caleidoscopica figura che non si ripeterà mai uguale.
Il tango è un linguaggio con cui esprimersi. Per chi balla il valzer o la polka, la musica è un supporto ritmico, e la melodia, un accompagnamento; un brano o un altro, un interprete o un altro vedono i ballerini eseguire sempre gli stessi movimenti.
Ma le melodie del tango sono così ricche di differenti coloriture musicali, gli stili interpretativi e gli impasti strumentali così diversi, la poetica dei testi così mutevole, che passare da un brano all’altro (o anche solo da un esecutore all’altro dello stesso brano) significa entrare in una condizione mentale nuova, ispirando un portamento e uno stile che non è mai lo stesso.Tutto in questa danza è unito, gli sguardi, le braccia, le mani, ogni movimento del corpo deve accompagnare la cadenza del tango e ciò che i ballerini stanno vivendo: un romanzo di tre minuti, tra due persone che si conoscono da poco e probabilmente non hanno una relazione amorosa nella vita reale.
Il tango trascende e arriva al cuore di chi sta ammirando i ballerini, grazie ai sentimenti che essi mettono nel ballo e ovviamente alla qualità delle coreografie. Ogni strofa musicale, ogni passaggio, ogni tango ha momenti diversi, non si può ballare un tango completo seguendo uno stile di condotta identico per tutta la melodia. Ci sono momenti tristi, allegri, sensuali, o euforici, finali silenziosi o grandiosi, musica in crescendo o in calando: esprime solo sentimenti e questo è ciò che i ballerini devono trasmettere ai propri piedi e a tutto il corpo perché arrivino a noi.
Il luogo dove si balla il tango argentino è chiamato Milonga, talvolta Tangueria.
Non dimentichiamo che lo spirito del tango risiede da qualche parte dentro di noi.
Lasciamolo nella sua vera forma e diamoci la possibilità di essere sedotti una volta di più dal suo fascino.

sabato 15 gennaio 2011

I diversi stili di tango....

Il Tango Argentino oggi… 
 in qualsiasi luogo o ballato da chiunque, riesce ad essere affascinante perchè ha come caratteristica peculiare “l’improvvisazione” e non la memoria, la creatività e la fantasia e non le rigide leggi delle sequenze.

E’ un’ improvvisazione che diventa possibile grazie ad un intenso ed arcaico codice comunicativo del corpo, grazie al quale il ballo diventa un raffinato dialogo fra due ballerini. E dall’improvvisazione che nasce poi la creatività, in cui i movimenti, alle volte estremamente complessi, sono il frutto di una profonda reazione enzimatica tra i due corpi e la musica.
La tecnica ha come obiettivo quello di fornire gli elementi necessari per sviluppare una buona conoscenza corporea individuale, raggiungendo un sufficiente livello di confidenza con un corpo che è in movimento nello spazio, nella musica ed insieme ad un ‘altra persona, con cui, grazie proprio alle note del tango puoi giocare riuscendo così a percepire il piacere del movimento che si nasconde dietro la tecnica del ballo, non trascurando di lasciarsi trasportare dai sentimenti che tutti noi abbiamo dentro.


Attualmente, in tutto il mondo, si sono affermati due modi di proporre il Tango Argentino:

  • Il Tango Escenario: quello degli spettacoli, delle esibizioni dei Ballerini professionisti e dei Maestri. Un Tango che quasi sempre è ballato su una coreografia.
  • Il Tango da Sala o Salon: quello che viene insegnato agli appassionati del tango e che si danza nelle Milongue delle città e dei Festival che ormai fioriscono in tutto il mondo.

Il Tango Escenario e da Sala può essere danzato sia nello stile Salon Classico che nel Milonguero o nel Nuevo.
Il Tango Argentino, Escenario o Da Sala, si danza su tre ritmi diversi, che sono: Tango Argentino, Tango Milonga, Tango Vals.
Musicalmente il Tango ha un tempo di 4/4 o 2/4, come la Milonga. Il Tango Vals che, come tutti i Waltzer, ha un tempo di 3/4, viene ballato su 4 battute.
Lo stile milonguero è caratterizzato da un abbraccio stretto e movimenti contenuti e adatti agli spazi ristretti. Uno stile sobrio, semplice e passionale.
Il tango salon, nato nel passato nei salotti dell'aristocrazia, è caratterizzato da abbraccio più largo rispetto al milonguero, maggior rispetto per l'asse, una ricerca per l'eleganza e la spettacolarità del movimento.
Negli show o spettacoli vari  i ballerini si esibiscono nello stile detto "Tango show" caratterizzato da figure coreografiche e passi di forte effetto spettacolare, ma meno "sinceri" rispetto al tango argentino tradizionale.

Tango Celebration 2010 - Federico Naveira & Ines Muzzopappa

Due dei più grandi ballerini della nuova generazione poco più che ventenni, al top del tango internazionale......hanno iniziato a ballare ed esibirsi insieme solo nel 2008. Lui figlio d'arte, il padre Gustavo Naveira è considerato uno dei più grandi ballerini, precursore del tango nuevo, insegnante di altri mostri sacri, lei ha vinto il Campionato Mondiale di tango Argentino, Categoria Tango Salon (Buenos Aires, 2007) con il suo ballerino Dante Sanchez.

Sebastián Arce and Mariana Montes - Tangomagia 2010 Amsterdam

Sebastian Arce ha iniziato a ballare il Tango all’età di 8 anni... ha preso parte a molti films come Tangos di Saura, e Evita. Mariana Montes, proveniente dal folklore argentino, è dotata di una innata naturalezza per la danza; in coppia con Sebastian hanno dato vita ad una delle più qualificate coppie del tango argent...ino in Europa, presenti nei maggiori Festivals e teatri.